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Psicoterapia Breve Strategica a Signa (Firenze) | Giuseppe Santonocito

Lavorare per obiettivi COME LA PSICOTERAPIA BREVE STRATEGICA
PUÒ RISOLVERE IL TUO PROBLEMA:
EFFICIENZA E CONCRETEZZA
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La psicoterapia breve strategica è un approccio focalizzato, basato su obiettivi, per la soluzione dei problemi psicologici in un numero limitato di sedute. Lo scopo è eliminare i comportamenti e gli stati interni disfunzionali per i quali stai cercando assistenza, e produrre un cambiamento della tua percezione e del tuo vissuto nelle situazioni problematiche.

L'intervento strategico si focalizza fin dall'inizio sul rompere il circolo vizioso delle tentate soluzioni e persistenza del problema, lavorando sul presente e non sul passato, su come funziona il problema e non sul perché esiste, sulla ricerca delle soluzioni piuttosto che delle cause. La tentata soluzione è quel tentativo messo in atto per risolvere il problema, ma che, quando non funziona, finisce per alimentarlo.

L'obiettivo della psicoterapia breve strategica è spostare il tuo punto di vista da una posizione rigida e disfunzionale verso una più elastica e funzionale, con maggiori possibilità di scelta. L’intervento strategico è quindi attivo e prescrittivo e deve produrre risultati già dalle prime sedute. Quando ciò non avviene, è possibile modificare la strategia impiegata in base alle tue risposte e resoconti, fino a trovare quella idonea per guidarti verso il risultato desiderato.

La psicoterapia breve strategica si può applicare a tutti i disturbi psicologici più comuni, anche acuti e invalidanti, come:

PuntoDisturbi d'ansia, ad esempio attacchi di panico, fobie, ossessioni, compulsioni, ipocondria, dismorfofobia, ansia generalizzata.
PuntoAnsia da prestazione sessuale e non sessuale, ad esempio nello sport, nel lavoro o nello studio.
PuntoDisturbi della sessualità maschili e femminili: deficit di erezione, eiaculazione precoce, anorgasmia, dispareunia, vaginismo.
PuntoDisturbi del comportamento alimentare come vomiting, bulimia, binge eating, anoressia, ortoressia.
PuntoDisturbi dell'umore, depressione, distimia, disforia, disturbo bipolare.
PuntoProblemi relazionali, di coppia, familiari e dell'età evolutiva, intervento indiretto.
PuntoDipendenze con e senza sostanze come gioco d'azzardo patologico, dipendenza da internet, uso eccessivo del cellulare, di videogiochi e dei dispositivi in genere.

Alcuni autori hanno definito la psicoterapia breve strategica come comportamentismo suggestivo. Per quanto una semplice definizione non riesca a esprimere tutto, è una definizione che mi trova abbastanza d'accordo. Infatti, la psicoterapia breve strategica incorpora sia aspetti dell'approccio comportamentale, sia della comunicazione suggestiva, cioè dell'ipnosi conversazionale.

Come abbiamo detto, l'obiettivo della psicoterapia breve strategica è spostare la tua percezione, nelle situazioni problematiche, da un vissuto inizialmente disfunzionale, che provoca disagio, a uno perfettamente normale e funzionale. In tal modo puoi imparare ad attraversare agevolmente le situazioni che prima percepivi come problematiche. E per ottenere questo, in psicoterapia breve strategica ricevi delle prescrizioni comportamentali, dei compiti che dovrai eseguire fra una seduta all'altra per imparare a effettuare lo spostamento di percezione di cui sopra. E dato che questi compiti possono talvolta sembrare un po' bizzarri, "strani" o minimamente destabilizzanti, per aiutarti a eseguirli con maggior facilità è importante la modalità con la quale ti vengono comunicati. Questa modalità comunicativa è appunto la comunicazione suggestiva o persuasiva.

Perciò, "comportamentismo suggestivo" si riferisce all'uso congiunto di questi due aspetti, comportamentale e suggestivo.

Leggendo le sezioni seguenti potrai capire meglio che cosa sono il pensiero strategico, l'approccio comportamentale e la comunicazione suggestiva.

Tuttavia, è importante sottolineare che la psicoterapia breve strategica non è la semplice somma aritmetica di aspetti diversi. L'essere basata sul pensiero strategico fa della psicoterapia breve strategica un metodo unico, perché il suo valore consiste non solo nell'efficacia delle tecniche impiegate, che devono cioè funzionare, ma anche nella loro efficienza: la tecnica migliore è quella che, oltre a funzionare, arriva all'obiettivo nel minor tempo possibile.

Come per qualsiasi altra forma di psicoterapia, la competenza di erogare servizi di psicoterapia spetta unicamente allo psicologo formato in psicoterapia attraverso un percorso di formazione almeno quadriennale, oppure al medico iscritto al relativo Albo dei Medici Psicoterapeuti (ad es. psichiatra). Sono escluse quindi figure professionali pseudo-psicologiche di qualsiasi altro tipo. Per verificare l'appartenenza dello psicologo all'Albo Professionale degli Psicologi e Psicoterapeuti puoi verificarne il nominativo nel sito dell'Ordine regionale di appartenenza, controllando che sia uno psicologo abilitato alla psicoterapia.

Il pensiero strategico


La psicoterapia breve strategica si basa sul pensiero strategico, che risale agli studi sulla comunicazione di G. Bateson, alla teoria cibernetica di H. von Foerster e E. von Glasersfeld, agli studi sulla comunicazione ipnotica di Milton Erickson e ai principi della comunicazione approfonditi dal Mental Research Institute di Palo Alto (P. Watzlawick, J. Weakland, R. Fisch, D. Jackson). Un ulteriore contributo è stato apportato da Giorgio Nardone il quale, attraverso il metodo della ricerca intervento, ha messo a punto un modello di intervento per la soluzione di problemi sia in ambito clinico che organizzativo e aziendale.

Per dirla con Alberoni, nel suo L'arte del comando, il pensiero strategico serve per strutturare l’esecuzione di qualsiasi tipo di attività orientata a raggiungere un obiettivo. Per riuscire in qualsiasi attività occorre pensare strategicamente, perché il pensiero strategico identifica il problema chiave, quello da cui dipende la soluzione di tutti gli altri. Il pensiero strategico non si basa sull'esame minuzioso di tutte le alternative, di tutte le opinioni, di tutte le possibilità. Al contrario, elimina, semplifica. Non si perde in recriminazioni e lamenti. Non si lascia risucchiare dalla tentazione della rinuncia. Dimentica le ripicche e le invidie. Scarta le idee troppo complicate e cervellotiche. Si concentra nella ricerca di una soluzione chiara, facile, elementare. Il pensiero strategico si riconosce dalla semplicità. L’idea vincente è sempre semplice, lineare.

I principi del pensiero strategico sono utilizzati anche nella consulenza breve strategica e nel coaching strategico.

La differenza fra psicoterapia, consulenza psicologica e coaching è che la psicoterapia si occupa di psicopatologie, mentre la consulenza psicologica si applica a difficoltà di tipo non patologico e generalmente non invalidante, come ad esempio nel lavoro e nelle relazioni. Il coaching è invece l'attività di insegnare a imparare. L'apprendimento ha dei principi universali, che sono sempre gli stessi. Perciò, sia che tu voglia imparare a suonare uno strumento musicale, a destreggiarti nelle politiche dell'azienda dove lavori, a primeggiare in uno sport o dedicarti al tuo sviluppo personale, il coach è quella persona - quasi sempre uno psicologo - che può insegnarti come fare a imparare meglio ciò che ti serve e in meno tempo.

La brevità dell'intervento strategico


Trattandosi in ogni caso di percorsi brevi, occorre essere efficienti per utilizzare al meglio il tempo e i soldi che spendi venendo da me.

Per questo motivo è necessaria una buona motivazione da parte tua.

Non occorre un atto di fede né abbracciare alcuna dottrina, e non devi preoccuparti di non riuscire a fare quanto ti chiederò: sarà sufficiente che tu segua accuratamente le istruzioni e poi mi riporti i risultati.

Così potremo aggiustare il tiro, se sarà necessario.

Del resto, la ricerca ha verificato che il primo e più importante fattore nella riuscita di qualsiasi percorso di cambiamento è la motivazione da parte del cliente/paziente.

Subito dopo contano le aspettative di riuscita, la competenza del terapeuta e le particolari tecniche utilizzate.

A dire il vero, in alcune forme di disturbo come quelli d'ansia, le tecniche sono importantissime. Si tratta del classico tipo di problemi da cui non si può uscire solo parlando o sfogandosi: bisogna agire diversamente.

Psicoterapia Breve Strategica e approccio comportamentale


Ragnatela - Fobia dei ragni
L'approccio comportamentale è uno dei più consolidati modelli per il cambiamento, basato essenzialmente su due meccanismi neurofisiologici di apprendimento: l'abituazione e il rinforzo.

L'abituazione è quando impari a non rispondere, o rispondere di meno, al ripresentarsi di uno stesso stimolo. Esempio: se non hai mai bevuto alcol, il primo bicchiere della tua vita potrà farti ubriacare. Già il secondo ti farà meno effetto. E così via.

Grazie a questo fatto è possibile imparare a sopprimere volontariamente determinate risposte emotive, come quelle dell'ansia, al presentarsi dello stimolo percepito come pericoloso. La tecnica comportamentale per eccellenza che sfrutta questo meccanismo è l'esposizione graduale, usata nel trattamento delle fobie.

Il rinforzo è invece quando impari a rispondere sempre meglio a uno stimolo di ricompensa che si presenta ripetutamente. Esempio: prendere buoni voti a scuola può aumentare la motivazione allo studio.

Il rinforzo è utilissimo per accelerare l'apprendimento dei comportamenti desiderati. Ma quando tale rinforzo è punitivo anziché di ricompensa (ad es. essere sgridati) la risposta appresa è in genere meno affidabile.

Può sembrare strano, ma le tecniche comportamentali e la corrente psicologica del comportamentismo non godono generalmente di buona reputazione in ambito accademico. Sono considerate "antiquate" o "poco umane".

È troppo disumanizzante, alcuni sostengono, cambiare un comportamento o eliminare un disturbo senza averti prima fatto riflettere sui suoi significati profondi, sulle sue cause e sul perché senti quella certa emozione negativa.

Purtroppo, una certa psicologia ha bisogno, per ragioni del tutto teoriche, di legare necessariamente il fenomeno fisico all'aspetto intimo, perché rifiuta di considerare l'essere umano anche una macchina. Commette in sostanza l'errore opposto a quello della medicina quando si occupa solo del disturbo, senza prendere in considerazione l'uomo. La psicologia umanistica considera solo gli aspetti umani e poco o nulla quelli meccanicistici. Che guarda caso sono per definizione i più prevedibili e quindi i più affidabilmente riproducibili.

Se l'obiettivo è risolvere un problema, l'atteggiamento più utile è utilizzare ciò che funziona meglio. I tuoi clienti te ne saranno grati.

Spesso però si ha paura di ciò che è molto efficace.

Le tecniche comportamentali più efficaci, come l'esposizione graduale già menzionata e altre derivate dal flooding, sono incorporate nel modello della psicoterapia breve strategica sotto forma di prescrizioni comportamentali, di compiti da eseguire al di fuori delle sedute.

Comunicazione suggestiva o persuasiva in psicoterapia breve strategica


Quadro di Omar El-Nagdi
Persuadere è definito in psicologia come far cambiare un atteggiamento a qualcuno.

L'atteggiamento è un complesso di convinzioni e valutazioni che puoi avere (o non avere) in merito a qualcosa.

Come puoi aver notato, questa definizione non riguarda ancora i comportamenti.

Infatti, persuadere non significa convincere direttamente a fare qualcosa. Da questo punto di vista la pubblicità si basa interamente sulla persuasione, perché cercando di farti cambiare atteggiamento verso un certo prodotto, o creandoti apposta un atteggiamento favorevole, si aspetta che prima o poi tu possa passare all'acquisto. Senza fretta.

Allo stesso modo, la persuasione nel cambiamento personale ha lo scopo di farti cambiare un qualche atteggiamento ritenuto limitante, allo scopo di sbloccare le tue risorse e renderti più flessibile.

Comunicare in modo persuasivo significa quindi trasmettere messaggi, verbali e non verbali, per aiutarti ad esempio a cambiare delle convinzioni limitanti che potresti avere, come: "Non ce la faccio", "Si deve fare così perché si è sempre fatto così", "Nessuno mi ama", "Non me lo merito", "Non riesco a dimenticarlo" ecc.

La persuasione non si basa mai su minacce o ricatti e mantiene sempre intatta la tua capacità di decidere in piena autonomia.

Perché, come diceva Pascal, il modo migliore per convincere qualcuno è far sì che si convinca da solo.

Per questo una delle tecniche persuasive più potenti consiste nel dire: "Vorrei che tu facessi X. Però sentiti pure libero di fare come meglio credi."_

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