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A cosa serve la rabbia: teoria della negoziazione

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A cosa serve la rabbia: teoria della negoziazione

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società - 07/01/22

Come usare la rabbia per farsi trattare meglio? Perché sentiamo la rabbia, secondo la teoria sociale della negoziazione.



Delle 5 emozioni fondamentali, ben 4 sono negative e solo una, la gioia, è positiva.

Dunque è normale che tu ti chieda: allora a cosa servono quelle negative?

E perché le senti così spesso?

L'evoluzione, a un certo punto ha favorito l'apparizione nelle specie animali del cosiddetto cervello dei mammiferi, o sistema limbico, che è quello che permette di sentire le emozioni.

Il modo più semplice di definire e capire a cosa servono le emozioni, soprattutto quelle negative, è pensarle come dei meccanismi di adattamento e mediazione.

Il cervello emotivo è un sistema più evoluto rispetto al cervello dei rettili, che prevede solo risposte istintive agli stimoli sensoriali: il dinosauro o il serpente si sente attaccato e reagisce attaccando a sua volta.

Il mammifero, invece, avendo emozioni, è in grado di usarle per decidere quale possa essere una risposta più adatta e più variata, rispetto al semplice circuito sensazione-azione.

Nell'essere umano, la tristezza ad esempio serve per rallentare e ponderare con più calma il momento in cui ti trovi.

La paura serve a farti anticipare e riconoscere da lontano i pericoli.

Il disgusto serve per allontanarsi dalle sostanze ingeribili che potrebbero farti male, specie quelle amare.

E la rabbia?

La rabbia in psicologia era studiata tradizionalmente come risposta iniziale alle frustrazioni.

Stai cercando di ottenere qualcosa, ma non ci riesci. Allora ti arrabbi.

Stai cercando di far sì che tuo figlio adolescente lasci in ordine la stanza. Glielo dici una, glielo dici tre, glielo dici 10 volte.

Alla fine stacchi la gamba del tavolino e lo insegui per tutta la casa.

Finché non mette in ordine anche i chicchi del mangime del criceto. Tutti in fila, allineati e coperti.

Quando vai dallo psicologo perché sei arrabbiato, una delle prime cose da capire è a che livello si trova la tua rabbia, da quanto tempo la senti e soprattutto se e come la stai utilizzando.

Perché molte volte la rabbia, nelle fasi iniziali di un problema, può essere un motore, che ti spinge verso la soluzione.

Ecco perché si dice che le emozioni sono un meccanismo di adattamento: ti aiutano a capire che qualcosa non va e che occorre cambiare qualcosa per sistemarlo.

Quando invece, dopo tanto tempo il problema non viene risolto e si è creato un circolo vizioso che rende la rabbia fine a se stessa, come in quelle persone che anche tu conoscerai, che sono sempre arrabbiate anche quando tutto va bene, occorre fare valutazioni di tipo diverso e seguire strade diverse.

Ma come vedremo in breve, finché resti nell'ambito della normalità la rabbia può essere una risorsa, addirittura preziosa.

Puoi arrabbiarti anche quando non stai avendo a che fare con altre persone, cioè ad esempio quando stai tentando di aggiustare qualcosa e non ci riesci.

Tuttavia, da un punto di vista prettamente sociale, esiste una teoria, la teoria della negoziazione, secondo cui la rabbia si sarebbe evoluta per farti ottenere un trattamento migliore.

L'idea di base è che qualunque tentativo da parte degli altri di farti accettare un trattamento scadente, ad esempio per farti accettare un prezzo economico alto, oppure una mancanza di rispetto, tu li vedi come tentativi di imposizione di un costo.

Quando qualcuno cerca di importi un costo, il tuo sistema di negoziazione rabbioso si attiva utilizzando le due leve che gli esseri umani hanno per modificare il comportamento degli altri: l'imposizione di altri costi a tua volta, oppure la negazione di benefici.

Attraverso questi due metodi, puoi negoziare, per ottenere di essere trattato meglio.

Situazioni sociali che scatenano la rabbia


Secondo questa teoria, le situazione sociali che ti scatenano la rabbia sono tre:

1) La prima è quando ti rendi conto che all'altro importa molto più del suo interesse che del tuo, ad esempio quando qualcuno si rifiuta di darti un passaggio mentre sei sotto la pioggia senza ombrello.

"Perché altrimenti gli bagneresti la macchina".

2) La seconda è quando capisci che da una certa situazione l'altro riceverebbe un vantaggio molto più alto del tuo.

Come quando qualcuno vuole venderti qualcosa per un prezzo evidentemente troppo alto, confrontato con i benefici che riceveresti nel comprarlo.

3) E la terza è quando ti rendi conto che l'altro sa benissimo che, fra i due, sei tu che ci stai rimettendo. Un esempio banale può essere quando scopri che qualcuno ti sta truffando.

Cioè un conto è quando qualcuno cerca un vantaggio ma non si rende conto che saresti tu a farne le spese.

Altra cosa è quando invece sa benissimo che a rimetterci sei proprio tu.

Questo è il motivo per cui l'altro può "fregarti" meglio scusandosi, a posteriori.

Le scuse servono a stemperare la rabbia


Se per esempio ti dice: "Guarda, mi dispiace... se avessi saputo che ci saresti rimasto così male, ti avrei dato quel passaggio".

Ma anche scusarsi in anticipo funziona: "Guarda, so che ci rimarrai molto male, ma non posso darti un passaggio, perché la macchina non è mia e non vorrei che il proprietario se la prendesse se gliela riporto bagnata".

Quindi la rabbia non è innescata dal ricevere un danno di per sé. Ma perché capisci che all'altro non importa del tuo interesse.

Gli insulti


Un altra situazione legata alla rabbia sono gli insulti: perché gli insulti possono farti arrabbiare in modo istantaneo?

Perché sono una dimostrazione diretta e immediata di quanto poco l'altro ti valuti.

Se qualcuno pensa che tu sia uno stupido, è evidente che ti sta imponendo un costo, il costo di essere considerato uno stupido. Se poi l'ambiente in cui sei insultato dà molto valore all'intelligenza, come ad esempio in un congresso di scienziati, non ne parliamo nemmeno.

L'insulto intenzionale tocca tutte e tre le condizioni viste sopra: impone un costo sociale a te, fa sembrare migliore di te chi ti sta insultando e, ciliegina sulla torta, tutto questo lui lo sa benissimo!

Quindi non cascarci troppo facilmente.

Altri esempi in grado di innescare la rabbia


1. Quando qualcuno vuole decidere al posto tuo.
2. La mancanza di empatia, cioè di non apprezzare ciò che tu stai sentendo.
3. Quando vorresti essere vicino all'altro, ma l'altro è chiuso, fa parlare te ma rimane completamente abbottonato su di sé (come alcuni psicologi).

Pertanto, secondo questo modello teorico, una differenza fondamentale fra rabbia e odio è che la rabbia è funzionale al cambiamento, perché quando sei arrabbiato cerchi di ottenere dagli altri un trattamento migliore, cioè cerchi di far cambiare atteggiamento all'altro.

L'odio invece esclude a priori che possa esserci comunicazione o cambiamento fra te e la persona che ti ha fatto arrabbiare. Le cose stanno così e così devono rimanere.

L'emozione della rabbia è un sistema complesso, con molte altre sfumature, che però non ho il tempo di spiegarvi qui, cosa che farò magari in un prossimo video.

E la gioia, l'unica emozione positiva fra quelle fondamentali, a cosa serve?

Non serve a nulla, però è il fine ultimo a cui tendiamo tutti.

Quando sei felice, significa che non c'è alcun problema da risolvere nell'ambiente attorno a te e quindi puoi semplicemente goderti la vita.

Tratto da: A. Sell, D. Sznycer. In stampa, 2022. The recalibrational theory: Anger as a bargaining emotion. Oxford Handbook of Evolution and the Emotions (2022). Eds. Laith Al-Shawaf and Todd K.Shackelford._


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