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La spontaneità è sopravvalutata

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La spontaneità è sopravvalutata

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generale - 26/01/22

Il mito del "bisogna essere spontanei" spiegato in parole semplici. Perché la spontaneità non è necessariamente un valore, e l'autenticità è solo un mezzo per scoprire se c'è un valore.



Questo è il remake di un mio vecchio video, che avevo postato anni fa su Facebook con lo stesso titolo.

"Spontaneità" è una di quelle parole astratte che tutti usano, come "Dio", "amore" e "libertà", ma che nessuno è in grado di dire cosa significano.

Se tu lo chiedi a 100 persone, avrai 100 risposte diverse.

Sono parole suggestive, che per l'appunto suggeriscono delle idee, ma poi ognuno ci mette dentro quello che vuole.

Ed essendo suggestive, sono più adatte a convincere che a spiegare.

Il primo, semplice motivo per il quale l'idea di spontaneità è sopravvalutata è che viene quasi sempre presentata come un dovere: si deve essere spontanei.

Se è un dovere, vuol dire che qualcuno lo sta richiedendo, lo sta esigendo. Ma come tutte le cose richieste, non può essere spontaneo!

Quindi devi scegliere: o decidi che la spontaneità non può che essere... spontanea e quindi non la puoi richiedere, oppure se la richiedi non è più spontanea.

Come ha chiarito bene il lavoro di Watzlawick e del suo gruppo, se tu dici a qualcuno, per esempio a tuo figlio che è un po' imbranato: "Sii spontaneo!" perché vorresti aiutarlo, in realtà non lo stai aiutando.

Stai creando un paradosso di fronte al quale, se l'altro non è così pronto a individuarlo, si confonderà ancora di più.

Spontaneità, autenticità e valore


Il secondo motivo che rende sopravvalutata la spontaneità è la confusione con l'idea di autenticità.

Tu credi che essere spontanei sia l'unico modo in cui si può essere autentici.

Ora, una cosa è autentica quando è davvero ciò che dice di essere.

Ad esempio, un quadro di Picasso è autentico se è stato fatto davvero da Picasso. Ma il valore di quel quadro non sta nel suo essere autentico: sta nell'essere stato fatto proprio da Picasso.

E nel fatto che il mondo ha deciso che i quadri di Picasso debbano valere milioni. Su questo però qualcuno potrebbe avere da ridire.

Io potrei fare dei quadri autenticamente miei, ma che non valgono nulla perché non sono un pittore.

Tornando alle persone, molti credono sinceramente che si possa essere persone di valore solo si è autentici.

Ma chi l'ha detto?

Se stai trattando un affare con qualcuno, certo ti farà comodo sapere se è sincero o bugiardo, se è un truffatore, pronto a ingannarti senza farsi nessun scrupolo.

Ma quando avrai la certezza che è un bugiardo, cioè quando ne scoprirai la vera autenticità, cioè che è un autentico bugiardo, la considerazione che avrai per lui, il valore che attribuirai a lui come persona, certo non aumenterà. Semmai diminuirà.

Quindi l'autenticità non è un fine. Non è un valore. È solo un mezzo per scoprire se un valore esiste davvero oppure no.

Quindi il valore delle persone non sta nella loro spontaneità. Sta nelle loro intenzioni.

La spontaneità può addirittura essere inutile o dannosa, se impiegata male.

Ad esempio, è certamente meraviglioso assistere a dei bambini che giocano, spontaneamente.

Ma diresti che sarebbe altrettanto bello vederne cadere uno in un pozzo profondo 20 metri? Senza nessun adulto a sorvegliarli?

Perché per il bambino è naturale e spontaneo esplorare, quindi affacciarsi su un pozzo per vedere cosa c'è dentro. Ma l'intenzione di farlo è del tutto inappropriata, in quanto pericolosa.

Ciò che sembra spontaneo non sempre lo è


Tu assisti a una partita di tennis o a un qualunque altro spettacolo di sport ad alto livello e vedi il tennista che esegue il suo gesto atletico in modo così elegante, così naturale, così... spontaneo.

Spontaneo un accidente! Dietro l'apparente spontaneità ci sono anni e anni di duro e coscienzioso allenamento. Ci sono passione e motivazione, che gli hanno fatto ripetere quel gesto migliaia di volte finché non gli viene "spontaneo", alla perfezione.

Come ha detto qualcuno, la spontaneità non è altro che l'ultimo apprendimento divenuto abitudine.

Altro esempio: stai guardando un film, di quelli che ti emozionano, che ti fanno immedesimare nel protagonista. Tu sai bene che sono solo attori che stanno recitando, quindi che non sentono davvero le emozioni che esprimono.

Eppure, le esprimono così bene da trasmettertele.

E anche in questo caso, come per un atleta, sono gli anni di studio e allenamento a fare la differenza e a farli diventare così... spontanei.

Il talento naturale esiste, ovviamente, ma da solo non basta.

Il talento va sempre orientato per poterlo utilizzare al meglio.

E gli esempi potrebbero continuare con musicisti, cantanti, psicoterapeuti.

Dietro qualunque espressione di abilità ad alto livello c'è un grosso lavoro di preparazione, di allenamento e perfezionamento della tecnica.

Al Pacino, il grandissimo attore, ha ribaltato l'idea dicendo: nell'arte c'è molta verità, è la vita reale, di tutti i giorni, quella in cui recitiamo di più.

Ma d'altra parte si sa che per molti attori, così bravi a vendere la finzione per realtà, fare confusione fra ciò che è vero e ciò che non lo è, è un rischio sempre presente.

Predicare bene e razzolare male


In ogni caso, da dove viene questa pretesa che le persone dovrebbero essere spontanee?

Ogni domanda contiene già il seme della risposta.

Se tu dici: "Si deve essere spontanei", come notavamo all'inizio, hai già detto tutto.

È il "devo", il dovere, il bisogno di controllo che ognuno cerca più o meno consapevolmente di esercitare sulla realtà circostante e su se stesso, a farti dire che gli altri sono migliori se sono spontanei.

Esigere spontaneità è un modo per illudersi di avere più controllo su ciò che ti succede.

Esigendo che l'altro sia spontaneo puoi illuderti di avere più scelta, più potere di controllo.

Credendo che il valore di qualcuno stia nell'essere ciò che sembra - mentre come abbiamo visto il vero valore sta nell'intenzione - puoi illuderti che egli sia più prevedibile, quindi più controllabile.

Chi invece è capace di vestire molte maschere, con disinvoltura, ti mette a disagio, perché non sai mai cosa aspettarti.

E questo anche se le sue intenzioni sono le migliori: migliori di quelle della persona sincera, ma cattiva.

Mentre la spontaneità nei bambini è bella soprattutto perché, come si dice, i bambini non mentono mai, sono sinceri e quindi ti fanno sentire meno in pericolo. Anche se, come sappiamo, sono talvolta spontaneamente capaci di cattiverie che fanno rabbrividire.

In altre parole: esigere spontaneità è un modo per predicare bene e razzolare male.

Perché richiedendo all'altro di essere spontaneo ti stai comportando in modo più controllato. E quindi meno spontaneo._


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