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Networking, la forza dei legami deboli: le opportunità vengono da lontano

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Networking, la forza dei legami deboli: le opportunità vengono da lontano

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relazioni - 23/02/22

Stai cercando un impiego, dei nuovi clienti per la tua attività o delle nuove idee. La cosiddetta logica del senso comune potrebbe portarti a chiedere ai tuoi conoscenti: amici stretti, familiari e parenti. Dopotutto sono le persone che conosci meglio, quelle di cui ti fidi di più.

Ma le scelte più logiche, o basate sul senso comune, sono sempre le migliori?



Le relazioni che hai con le altre persone possono essere divise in due grandi categorie: legami forti e legami deboli.

I legami forti sono quelli familiari, parentali, di amicizia stretta, mentre i legami deboli sono le persone che frequenti di meno o con cui hai meno confidenza, come le conoscenze e i colleghi di lavoro.

Se tu pensi come la maggior parte delle persone, crederai che in tutta la tua rete sociale e di relazioni, siano i legami forti quelli più importanti e in grado di generare maggiori opportunità, ad esempio a livello lavorativo.

E sbaglieresti.

Dove trovare un nuovo lavoro o nuovi clienti?


Devo confessare che quando frequentavo l'università alcuni corsi di studio non mi piacevano.

Ma ho sempre avuto il pallino di cercare idee utili anche fra gli argomenti che mi interessano di meno.

Studiando psicologia di comunità, scoprii che Mark Granovetter, un sociologo americano della Johns Hopkins University di Baltimora, attraverso i suoi studi ha fatto una scoperta apparentemente paradossale: la forza dei legami deboli.

Ogni buona idea, per essere tale, deve poter essere spiegata in modo semplice.

In pratica negli anni 70 Granovetter trovò che legami personali di tipo diverso sono in grado di darti risposte a esigenze diverse.

Studiando le statistiche delle persone che avevano cercato e trovato lavoro, questo sociologo scoprì che due persone su tre lo avevano trovato tramite conoscenze, e fin qui nulla di nuovo.

Ma la novità assoluta, contraria al senso comune, fu che in più di otto casi su dieci queste conoscenze non erano legami stretti, o forti, quindi non amici o parenti, ma legami deboli. Addirittura occasionali, conoscenze alla lontana.

Granovetter formulò così la teoria secondo la quale i legami forti rispondono ad esigenze di tipo affettivo ed emotivo, ma è nei legami deboli che hai le probabilità più alte di trovare soddisfazione alle esigenze pratiche, come ad esempio trovare un impiego o trovare un professionista che ti risistemi la casa.

Legame forte non significa necessariamente sempre il migliore.

I legami forti sono le relazioni durature, quelle che si basano su un senso di identità e reciprocità condiviso dai membri del gruppo. Sono i gruppi caratterizzati da alta coesione e integrazione, quelli dove hai un'alta frequentazione e contatti ripetuti.

La famiglia in senso ampio e la rete delle amicizie strette sono esempi classici di legami forti.

I legami deboli sono invece quelli dove gli incontri sono di breve durata, occasionali e non portano automaticamente alla creazione di rapporti di lungo periodo.

I legami deboli non si basano sul fornirti un senso di sicurezza o di attaccamento, come invece accade in quelli forti, ma hanno ugualmente una utilità sociale molto elevata.

Secondo Granovetter, se stai cercando nuove opportunità professionali i legami deboli sono più importanti delle amicizie forti e dei legami di parentela, e perciò non devono essere sottovalutati, ma coltivati.

Le persone con cui hai legami forti condividono il tuo stesso spazio fisico e mentale ed è quindi meno probabile che possano offrirti spunti nuovi e originali.

Al contrario, le persone che frequenti o conosci più alla lontana hanno maggiori probabilità di trovarsi in un universo diverso dal tuo, e quindi per te più nuovo.

Quando senti parlare della necessità di fare networking, per sviluppare la tua professione e il tuo lavoro, dell'importanza di avere una rete di conoscenze ampia e differenziata, si sta parlando di legami deboli.

Molte relazioni, ma non troppe


La distinzione fra legami forti e deboli è legata anche agli studi di un altro ricercatore, Robin Dunbar, che alla Oxford University ha dimostrato che la nostra mente è fatta per supportare e mantenere non più di 150 relazioni circa con altre persone.

Se sorpassi questo limite, le tue relazioni iniziano a indebolirsi e sfilacciarsi, perché non riesci proprio cognitivamente a processare le informazioni necessarie per mantenerle.

Questo era così soprattutto prima dell'avvento dei social. Oggi, tramite i computer e internet un uomo d'affari può restare in contatto con molte centinaia di persone allo stesso tempo.

Comunque, a causa di questo limite mentale/strutturale, secondo Dunbar la società finisce per essere organizzata, dal punto di vista relazionale, in raggruppamenti relativamente uniti e integrati al proprio interno, ma collegati solo debolmente gli uni con gli altri.

E questi collegamenti fra gruppo e gruppo, cioè questi i ponti, sono ciò che consente a un gruppo di parlare con un altro, e proprio per questo hanno una funzione strategica di intermediazione.

Perciò, se stai cercando nuove opportunità professionali o di affari, è fondamentale uscire fuori dalla tua solita cerchia di conoscenze e iniziare a far lavorare i legami deboli, perché sono più in grado di aprirti nuovi orizzonti verso altri gruppi di individui._


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