È un tema delicato e controverso. In questi giorni l'ennesima strage, in Texas, ha lasciato 22 famiglie distrutte per mano di un ragazzo che aveva appena compiuto 18 anni.
Perché accadono e perché sempre negli Stati Uniti?
La risposta più semplice è anche la più a buon prezzo: perché negli Stati Uniti le armi da fuoco si possono comprare troppo facilmente.
Ma siamo sicuri che sia davvero così?
Fra tutti i paesi del mondo, gli Stati Uniti hanno indiscutibilmente il maggior numero di armi leggere da fuoco per persona, in media 120 fucili e pistole ogni 100 persone.
Ma in cima alla lista ci sono molti altri paesi sviluppati come Canada, Finlandia, Austria, Serbia, Montenegro, Norvegia, Malta, Svizzera, Norvegia e Svezia che ne hanno da 23 a 40 ogni 100 abitanti.
Molte meno che gli Stati Uniti, ma sono comunque numeri ragguardevoli.
E allora perché non sentiamo mai di stragi nelle scuole in questi paesi?
Nella Repubblica Ceca prendere il porto d'armi è come prendere la patente di guida e il diritto di possedere armi per difendere la propria vita o quella di altre persone è garantito dalla Costituzione.
Da noi, in Italia, prendere un porto d'armi per uso sportivo è ancora più facile. Basta passare una visita medica, fare un corso di maneggio armi della durata di alcune ore - se non hai fatto il militare, perché altrimenti non ne hai bisogno - e riempire qualche modulo.
In Israele, dove pure hanno problemi di sicurezza pubblica molto gravi, i ragazzi escono la sera e si portano il fucile automatico d'assalto a tracolla. Ed è lo stesso governo a incentivarli.
Eppure anche là non mi risulta che ci siano stragi nelle scuole. E nemmeno in Italia o nella Repubblica Ceca.
Dunque, perché le uniche stragi scolastiche annunciate nei telegiornali sono negli USA?
A mio avviso è troppo semplicistico sostenere che il problema sono le armi.
Perché allora uno potrebbe anche dire: il problema sono le scuole. Chiudiamo le scuole e non ci saranno più stragi scolastiche.
E sta' pur certo che se qualche politico lo proponesse, troverebbe chi gli va dietro.
Perché quello del controllo delle armi è una questione principalmente politica, prima ancora che sociale o sociologica.
Rabbia repressa
Partiamo da un dato di fatto: se un malintenzionato vuole commettere un crimine e ha bisogno di un'arma, il modo di procurarsela lo trova. I mercati neri esistono per questo. Oltretutto oggi è possibile comprare armi anche in internet, attraverso il dark web. Consegna a domicilio.
Quindi, se hai una connessione internet, sei un malintenzionato e non t'importa di detenere illegalmente armi, hai anche questo canale a disposizione.
Altri sostengono che le stragi nelle scuole non sono causate dalle armi, ma dai disturbi mentali: se riuscissimo a diagnosticare in anticipo tutte le persone con schizofrenia, bipolari, sociopatici violenti e depressi arrabbiati e vietar loro l'accesso alle armi, avremmo risolto la questione.
Ma a parte il fatto che allo stato attuale psichiatria e psicologia clinica non sono in grado di predire se un individuo potrà dar luogo a un omicidio di massa, quasi sempre questi mass shooter, cioè assassini di massa, non mostrano segni così evidenti di squilibrio mentale.
Una direzione a parer mio più utile per capire questo tragico fenomeno è quella della rabbia cronicamente repressa. Ciò che questi giovani pluriomicidi hanno in comune è la rabbia.
Dalla psicologia sappiamo che la rabbia può essere conseguenza di frustrazione, che a sua volta è causata da un problema che non riusciamo a risolvere.
E in questi casi si può parlare di rabbia da mancato riconoscimento.
Questi ragazzi sono dei disadattati, perché sentono di essere vittime di una profonda ingiustizia da parte di una società ultracompetitiva e ultraindividualista, come quella americana, nella quale non sono in grado di soddisfare il loro bisogno di riconoscimento.
Perciò compiere una strage è un modo, nella loro mente, per ottenere due risultati allo stesso tempo: rendersi importanti e farsi riconoscere, e vendicarsi di quella società che ha impedito loro di affermarsi.
E quali potrebbero essere le cause vicine del perché questi ragazzi non riescono a funzionare bene nella società e ad affermarsi, senza ricorrere alla violenza?
Una delle prime cose che ti insegnano, quando studi psicologia dello sviluppo, è la funzione di madre e padre per il bambino. Quella del padre è introdurre i figli nella società. Insegnar loro come funziona e come ottenere da essa ciò che gli serve.
Allora, prendi un ragazzo introverso, levagli il padre, mettilo a sedere tutto il giorno davanti a tv, videogame e siti pornografici. Privalo di qualsiasi guida morale, disciplina, senso di cameratismo, possibilmente lascia che faccia uso di droghe. Fallo isolare e lascialo in balia di se stesso. A umiliarsi.
Ecco come si costruisce uno sparatore di massa.
Non c'è nemmeno bisogno di dargli una pistola. Quella se la troverà da sé.
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