Questo sito può funzionare solo con JavaScript abilitato.
Verificate nel vostro browser le opzioni di abilitazione di JavaScript.

www.giuseppesantonocito.com
Traumi, terapia ed EMDR: è necessario sapere se c'è stato un trauma?

[

Traumi, terapia ed EMDR: è necessario sapere se c'è stato un trauma?

]


psicoterapia - 14/12/22

Molti credono che i problemi psicologici dipendano sempre da un trauma, che i bambini siano creature perfette e immacolate, e che qualsiasi malfunzionamento nella vita emotiva o nel modo di sentire e pensare sia causato dai traumi. Magari risalenti all'età infantile.

È davvero così?



In psicologia è definito trauma qualsiasi evento percepito dalla persona come stressante, capace di causare tensione emotiva, fisica, incertezza, impotenza, ansia, vulnerabilità che rimangono a distanza di tempo.

Un trauma può essere un evento molto intenso accaduto una sola volta, oppure poco intenso e ripetuto nel tempo, che produce quindi un effetto cumulativo.

Un esempio di trauma molto intenso può essere l'assistere alla morte di una persona, mentre un evento poco intenso e ripetuto può essere una umiliazione, ripetuta più e più volte.

La chiave è la percezione soggettiva dell'accaduto, perché di fronte agli stessi fatti gli individui possono reagire in mille modi. Alcuni potranno rimanere traumatizzati, mentre altri ne usciranno indenni o quasi. In altre parole, le persone hanno vulnerabilità e suscettibilità variabili a parità di condizioni potenzialmente stressanti.

Alcune forme di psicoterapia, come l'EMDR, sono state concepite apposta per trattare i disturbi psicologici derivati dai traumi e dagli eventi molto stressanti. Questa forma di terapia è stata validata come efficace in un certo numero di studi.

Se tu quindi hai un certo problema, supponiamo di ansia, ti curi con l'EMDR e riesci a superare l'ansia, potresti concludere che alla base della tua ansia c'era effettivamente un trauma. Perché dopotutto la terapia che hai ricevuto serve per i traumi.

Se hai la febbre e prendi l'Aspirina, la febbre ti si abbassa, e pensi: "Ah, vedi, l'Aspirina ha funzionato".

Ma le attribuzioni causali, cioè capire esattamente cosa ha causato qualcos'altro, non sono mai semplici. In medicina, ma soprattutto in psicologia, parlare di "cause" può essere molto, molto ingannevole.

Se invece dell'EMDR tu ricevessi una cura diversa, che non ipotizza minimamente che alla base della tua ansia ci sia un trauma, che addirittura non si propone nemmeno di capire da dove viene la tua ansia, cioè di scoprirne le cause, ma si preoccupa solo di risolvertelo, una volta superato il tuo problema saresti costretto a concludere che non necessariamente doveva essere legato a un trauma.

Per poter curare effettivamente un trauma deve essere possibile stabilire con certezza che un trauma c'è stato.

Il trauma deve essere facilmente identificabile e riconoscibile. Come quando si è stati vittime di abusi, aggressioni o si è reduci dalla guerra o simili. Il trauma allora è evidente. Altrimenti, semplicemente ipotizzare un trauma, se la persona non ricorda di averlo avuto, può essere una scelta arbitraria e discutibile.

Bisogna cioè fare attenzione a non cadere nella tentazione di trattare tutto come se fosse un chiodo, quando l'unico strumento che si ha a disposizione è un martello.

Le situazioni dove si può parlare davvero di trauma sono quelle che possono essere diagnosticate come disturbo da stress post-traumatico, cioè quando si è stati vittime di attacchi terroristici, terremoti, guerre, bombe ed eventi tali da lasciare un senso di ansia o angoscia persistente e immagini insistenti e ricorrenti, dei brutti ricordi, che si ripresentano alla mente in modo intrusivo, durante la quotidianità.

In questi casi la persona sa benissimo di essere traumatizzata. E quindi una terapia come l'EMDR può avere senso.

Ma se soffri di attacchi di panico, depressione oppure di un disturbo ossessivo, e non hai alcun ricordo di traumi subiti, come fai a dire che deve essercene stato uno, ad esempio nella tua infanzia?

Ad esempio, secondo alcune correnti psicoanalitiche il comportamento compulsivo, detto anche coazione a ripetere, sarebbe sempre dovuto a qualche forma di trauma.

Ora, la ricerca ha visto che effettivamente i comportamenti compulsivi, in alcuni casi, possono derivare da traumi subiti. Ma non sempre. Perciò, a rigor di logica non puoi trattare un disturbo "come se" fosse stato causato da un trauma se non puoi essere certo che un trauma ci sia stato.

Prima la logica e il dato empirico, poi le teorie a cui siamo affezionati.

Oltretutto la cosa si può complicare ulteriormente, perché alcuni sono del tutto convinti di aver subito dei traumi, ad esempio degli abusi, quando però non esistono affatto indizi che ciò sia accaduto davvero. Come minimo non è proprio possibile stabilirlo.

Abbiamo visto in un precedente video, Falsi ricordi, falso problema | La tua memoria non è malata, che gli studi di Elizabeth Loftus hanno dimostrato che la memoria umana è soggetta a ogni tipo di fallacie ed errori. Puoi essere in perfetta buona fede nel ricordarti qualcosa... che non è mai avvenuto.

Non solo potresti non ricordare di aver avuto un trauma, addirittura potresti ricordare un trauma che non hai avuto. Quindi è difficile basarsi sulle ipotetiche cause passate di un disturbo, per curarlo, mentre è molto più realistico capire come funziona il disturbo oggi, per intervenire.

Se vai dal gommista per farti aggiustare la ruota bucata, non ha molto senso che lui inizi a chiederti che strada facevi, a che velocità andavi, o se è stata tua madre a suggerirti di prendere proprio quella strada: mi puoi togliere semplicemente questo cazzo di chiodo dalla ruota e ripararmela?

Questo è ciò che fanno le terapie basate sul modificare i comportamenti - che non sono necessariamente comportamentali - come la terapia strategica: analizzano il funzionamento del problema e intervengono nel presente, quasi sempre senza preoccuparsi più di tanto di cosa possa averlo causato. Prendono certamente in considerazione ciò che senti e che pensi, oltre a ciò che fai, ma preferibilmente nel presente.

Se devi andare da A a B, preoccupiamoci dei passi necessari per andare da A a B, non di come eri arrivato fino ad A._


Contatti


Se vuoi essere ricontattato, scrivimi una email oppure riempi e invia il modulo sotto.

Se vuoi contattarmi direttamente, puoi telefonarmi o scrivermi su WhatsApp.



+39 329 4073565


info@giuseppesantonocito.com


WhatsApp




STUDIO PRIVATO
Via della Manifattura 7/a - 50058 Signa, Firenze

Vedi le mie recensioni su Google!

Vedi le mie recensioni su Medicitalia!

Scrivimi una recensione!



(i campi contrassegnati dall'asterisco sono richiesti)

Nome: (*)
Cognome: (*)
La tua email: (*)
Richiesta: (*)
Note: