Disturbo da alimentazione incontrollata: il cibo come rifugio silenzioso

alimentazione - 13/07/25

C'è un momento in cui la fame non è più un segnale fisico, ma un richiamo emotivo, un vuoto che sembra potersi colmare solo con quantità spropositate di cibo, consumato in fretta, spesso di nascosto, accompagnato da un senso di perdita di controllo. Non c'è vomito autoindotto o compensazioni estreme, ma solo il peso della vergogna, del senso di colpa e del disagio fisico dopo l'ingestione.

Il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder) non è semplice "golosità" o debolezza per il cibo, ma un grave disturbo alimentare che imprigiona la persona in un ciclo di sofferenza emotiva e fisica, spesso silenziosa e incompresa.

Giovane donna seduta a terra in una stanza buia, circondata da grandi quantità di cibo da asporto e snack, con espressione triste e vergognosa, simbolo del Disturbo da Alimentazione Incontrollata.
Il disturbo da alimentazione incontrollata (DAI), o binge eating disorder (BED), è un disturbo alimentare caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate, simili a quelli della bulimia nervosa, ma senza i successivi comportamenti compensatori inappropriati (come vomito, uso di lassativi, digiuno o esercizio fisico eccessivo). Durante questi episodi, la persona sente una chiara perdita di controllo sul proprio comportamento alimentare.

Sintomi del binge eating


I segnali del disturbo da alimentazione incontrollata possono includere:
PuntoAbbuffate ricorrenti: consumo di grandi quantità di cibo in un breve periodo, con sensazione di perdita di controllo.
PuntoMangiare molto più velocemente del normale durante le abbuffate.
PuntoMangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni o nauseati.
PuntoMangiare grandi quantità di cibo anche quando non si ha fame.
PuntoMangiare da soli a causa dell'imbarazzo per la quantità di cibo.
PuntoSentirsi disgustati di sé stessi, depressi o in colpa dopo le abbuffate.
PuntoAssenza di regolari comportamenti compensatori come il vomito.
PuntoFluttuazioni di peso spesso con tendenza al sovrappeso o all'obesità.
PuntoAnsia, depressione, bassa autostima e isolamento sociale.

Cause del binge eating


Come per ogni disturbo psicologico, le cause del disturbo da alimentazione incontrollata sono spesso complesse e da riferire a fattori genetici, biologici, psicologici, sociali e culturali:
PuntoFattori genetici e biologici: predisposizione familiare, squilibri neurochimici.
PuntoTratti di personalità: impulsività, difficoltà nella gestione delle emozioni, bassa autostima.
PuntoStoria di diete restrittive che possono innescare il ciclo abbuffata-restrizione.
PuntoStress e traumi: il cibo come meccanismo di coping per affrontare eventi difficili.
PuntoDifficoltà relazionali: dinamiche familiari disfunzionali o problemi di attaccamento.
PuntoPressione sociale legata all'immagine corporea e al peso.

Come superare il disturbo da alimentazione incontrollata


Liberarsi dalla morsa del disturbo da alimentazione incontrollata richiede impegno, ma è del tutto possibile. Continuare a vivere in questo ciclo di abbuffate e sensi di colpa non è un obbligo.

Ad esempio, la Terapia Breve Strategica (TBS) si concentra nel determinare come il problema si manifesta e si mantiene nel presente, nell'insegnarti protocolli di cura specifici e prescrizioni mirate per interrompere i circoli viziosi che lo alimentano, e imparare a:
PuntoInterrompere gli episodi di abbuffata attraverso strategie concrete.
PuntoGestire le emozioni sottostanti senza ricorrere al cibo.
PuntoModificare la percezione del corpo e l'eccessiva preoccupazione per il peso.
PuntoSviluppare nuove strategie di coping per affrontare lo stress e le difficoltà.
PuntoRistabilire un rapporto sano e intuitivo con il cibo e la fame.

Psicologo specializzato in disturbo da alimentazione incontrollata a Firenze


Il cibo non è tuo nemico, ma neanche deve essere il tuo unico rifugio. È possibile liberarsi dal ciclo di abbuffate/pentimento e riscoprire la gioia di un rapporto equilibrato e sereno con l'alimentazione e con te stesso. Con il supporto professionale adeguato e un certo impegno da parte tua, puoi iniziare a costruire un futuro in cui il cibo è nutrimento e piacere, non fonte di sofferenza.

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