Comportamenti rischiosi in adolescenza: inevitabili?

sviluppo - 21/10/10

Mentre i vari governi spendono milioni in programmi preventivi ed educativi per persuadere i ragazzi a non fumare, bere e usare droghe, uno psicologo della Temple University suggerisce che i comportamenti a rischio o pericolosi in adolescenza dipenderebbero dal modo in cui il cervello funziona, e che pertanto la sola prevenzione sarebbe inefficace.

"Anche se non è onesto affermare che nessun programma di prevenzione funzioni, possiamo dire che la maggior parte degli sforzi educativi per far sì che i ragazzi non fumassero o usassero droghe, che non avessero comportamenti sessuali a rischio e guidassero in modo più prudente, non sono stati efficaci" - sostiene Laurence Steinberg.

Negli ultimi 10 anni molte ricerche hanno permesso di comprendere lo sviluppo cerebrale in adolescenza, gettando luce sul perché i ragazzi mettono in atto comportamenti pericolosi e perché gli sforzi preventivi hanno avuto successi così modesti.

Secondo Steinberg, l'aumento dei comportamenti rischiosi in adolescenza risulterebbe della competizione fra due sistemi cerebrali molto diversi, quello socioemotivo e quello del controllo cognitivo. Questi due sistemi vanno incontro a maturazione proprio durante l'adolescenza, ma a velocità diverse. In pratica, il sistema socioemotivo diventa attivo più velocemente in pubertà, mentre quello cognitivo maturerebbe e guadagnerebbe forza in modo più lento, e su un arco di tempo più lungo.

Il sistema socioemotivo, che tratta le informazioni relative a emozioni e rapporti sociali, fa sì che il ragazzo si ecciti in modo più pronto, sperimenti emozioni intense e diventi più sensibile all'influenza sociale. Il sistema cognitivo, invece, è la parte del cervello che regola il comportamento e prende decisioni, ma termina la propria maturazione dopo i 20 anni.

Il risultato combinato di questi due differenti processi di sviluppo è che gli adolescenti sarebbero spinti più dalle emozioni e dal gruppo, che dalla razionalità, risultando inevitabilmente in comportamenti non sempre razionali, quindi più rischiosi.

Steinberg sostiene l'importanza di leggi e controlli più stringenti, anche da parte dei genitori, per limitare la possibilità che un giudizio immaturo possa avere conseguenze pericolose. Ad esempio, strategie come l'aumento del prezzo delle sigarette, maggior vigilanza sulla vendita degli alcolici, sviluppo ed espansione dell'accesso da parte dei ragazzi a centri di servizi per la salute mentale e la contraccezione, potrebbero essere più efficaci del solo sforzo educativo.

Bibliografia:
L. Steinberg. 2007. Temple University. Teenage Risk-taking: Biological And Inevitable?
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