La rabbia aumenta il desiderio

generale - 03/11/10

La rabbia è un'emozione interessante: per certi versi è negativa, mo possiede alcuni importanti caratteristiche delle emozioni positive. Alcuni esperimenti recenti mostrano che associare un oggetto alla rabbia fa sì che le persone lo desiderino di più. Un tipo di motivazione di solito prerogativa delle emozioni positive.

Di solito si considera negativamente la rabbia, non ci si deve arrabbiare. Ma la rabbia ha anche caratteristiche positive. Ad esempio, attiva alcune aree cerebrali nell'emisfero sinistro, che gestiscono le emozioni positive. E allo stesso modo di queste, è in grado di motivare l'individuo a perseguire un obiettivo.

"Le persone sono motivate a raggiungere delle mete che forniscono una ricompensa" dice l'autore dello studio. "In genere questo significa che la meta è positiva e desiderabile."

Nell'esperimento, ogni partecipante guardava lo schermo di un computer, dove apparivano immagini di comuni oggetti come tazze o penne. Un attimo prima che l'oggetto apparisse, il computer visualizzava per una brevissima frazione di secondo una faccia, che poteva avere un'espressione neutra, arrabbiata oppure impaurita. L'esposizione della faccia era troppo breve per poter essere percepita coscientemente dai soggetti, ma lasciava una traccia subcosciente, associando in tal modo un'emozione all'oggetto visualizzato subito dopo.

Alla fine dell'esperimento, i partecipanti sono stati interrogati per sapere quanto desiderassero ciascun oggetto. La maggioranza ha dichiarato di desiderare di più gli oggetti associati alla faccia arrabbiata, mentre gli oggetti meno desiderati sono stati quelli associati alla paura.

In un'altra versione dell'esperimento, invece dell'esposizione subliminale delle facce ad alcuni soggetti è stato chiesto di stringere una maniglia d'allenamento con la mano, per appropriarsi di certi oggetti. I soggetti che stringevano di più avevano più probabilità di vincere l'oggetto.

"Ciò ha senso, dal punto di vista dell'evoluzione" sostiene l'autore. "Ad esempio, quando in giro ci sono risorse di cibo limitate, gli individui capaci di associare il cibo alla rabbia e di trasformare l'aggressione in risposta d'attacco, avranno più probabilità di sopravvivere. Se la mancanza di cibo non fa arrabbiare e non aumenta l'aggressività, ciò potrebbe significare la fame e, in ultima analisi, la morte."

Ma l'aspetto ancor più interessante è che i soggetti non si rendevano conto che il loro desiderio per l'oggetto avesse a che vedere con la rabbia.

Nelle parole dell'autore: "Quando chiediamo alla gente come mai lavorano sodo per ottenere qualcosa, di solito la risposta è: 'Perché mi piace'. Questo ci mostra quanto poco sappiamo dei meccanismi che ci motivano."

Bibliografia:
H. Aarts, K. I. Ruys, H. Veling, R. A. Renes, J. H. B. de Groot, A. M. van Nunen, S. Geertjes. 2010. The Art of Anger: Reward Context Turns Avoidance Responses to Anger-Related Objects Into Approach.
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