Smettiamo di rimandare con l'effetto Zeigarnik

generale - 08/02/11

Uno dei metodi più semplici per evitare la procrastinazione (rimandare troppo in là le cose da fare) è stato ispirato alla psicologia dalle cameriere indaffarate.

L'effetto Zeigarnik, dal nome della psicologa russa Bluma Zeigarnik (foto) che lo scoprì, predice che le attività interrotte hanno molte più probabilità di essere portate a compimento rispetto a quelle ancora da iniziare.

Bluma era seduta al tavolo di un ristorante a Vienna, quando si rese conto che le cameriere ricordavano solo le ordinazioni che in quel momento venivano servite. Appena concluse, sparivano dalla loro mente.

Incuriosita, tornò in laboratorio e predispose degli esperimenti per verificare la sua ipotesi. Chiese a dei soggetti d'impegnarsi a svolgere una ventina di semplici compiti come risolvere puzzle, infilare perline e simili. A volte i soggetti venivano interrotti mentre erano intenti a svolgere le attività. Successivamente la Zeigarnik chiese loro quali delle attività ricordassero. Coloro che erano stati interrotti ebbero il doppio di probabilità di ricordare ciò che stavano facendo.

Circa 60 anni più tardi Kenneth McGraw e colleghi vollero rimettere alla prova questo curioso effetto. Sottoposero dei volontari alla risoluzione di un puzzle davvero difficile. Quando ancora nessuno era riuscito a completarlo, i ricercatori li interruppero annunciando che l'esperimento era finito. Malgrado ciò, il 90% di loro continuò imperterrito a lavorare, determinato a portare a compimento ciò che avevano iniziato.

L'effetto Zeigarnik consiste nell'innata tendenza a voler completare ciò che si è iniziato. Per questo il modo più semplice e potente per impegnarsi in qualcosa che deve essere fatto è iniziarlo. Ogni grande viaggio parte da un primo passo, dice l'antica saggezza orientale, esprimendo la stessa immagine in modo più poetico.

L'effetto completamento è sfruttato dagli autori di serial Tv, che lasciano sempre qualcosa in sospeso al termine di una puntata per riprenderla in quelle successive. Uno dei primi maestri a servirsi in modo intuitivo di questo stratagemma è stato Charles Dickens, il grande scrittore inglese, le cui storie a puntate erano seguitissime negli Stati Uniti. I suoi lettori arrivavano al punto da recarsi al porto per aspettare le navi che avrebbero portato loro il nuovo fascicolo, tanta era la brama di sapere come sarebbe continuata la storia.

Bibliografia:
J. Dean. 2011. The Zeigarnik Effect.
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