Le lacrime di coccodrillo non ingannano tutti: come distinguere il rimorso vero da quello finto

comunicazione - 11/02/11

Quanto è facile fingere il rimorso? Non molto, se chi ascolta sa dove guardare.

Nel primo studio sull'autenticità del rimorso, L. Brinke e colleghi scoprono che chi finge il rimorso mostra una gamma più ampia di espressione delle emozioni e rapidi sbalzi da un'emozione all'altra, fenomeno noto come turbolenza emotiva, oltre a una maggior esitazione nel parlare.

Questi risultati sono importanti ad esempio per giudici e giurie, che nel comminare una pena o rilasciare un imputato devono decidere sul suo reale pentimento. Il lavoro di Brinke è stato riportato sulla rivista della Springer Law and Human Behavior (Legge e comportamento umano).

L'inganno è un aspetto rilevante dell'interazione sociale e può avere conseguenze importanti quando passa inosservato in contesti come la testimonianza o il processo criminale. In questi casi, la credibilità delle emozioni degli imputati determina le decisioni che verranno prese sul loro futuro.

Lo studio ha analizzato il comportamento verbale e non verbale associato all'inganno emotivo, basandosi su videoregistrazioni di persone colpevoli di malefatte che mostravano rimorso vero o falso. L'analisi di oltre 300.000 quadri d'immagine ha mostrato che coloro che fingevano il rimorso esibivano più emozioni fra le sette elementari universali (felicità, tristezza, paura, disgusto, rabbia, sorpresa e disprezzo) rispetto a coloro realmente dispiaciuti.

Gli autori hanno raggruppato le emozioni espresse attraverso la mimica facciale in tre classi:
Puntopositive (felicità);
Puntonegative (tristezza, paura, rabbia, disgusto e disprezzo);
Puntoneutre (espressione neutra e sorpresa).
È emerso che chi era davvero pentito non passava frequentemente e direttamente da emozioni positive a negative e viceversa, ma effettuava la transizione attraverso emozioni neutre. Al contrario, i mentitori facevano numerosi salti fra emozioni positive e negative, con poche esibizioni di emozioni neutre nel mezzo. Inoltre, i bugiardi mostravano un grado significativamente maggiore di esitazioni mentre parlavano.

Gli autori concludono: "Il nostro è il primo studio ad aver investigato il rimorso genuino e quello falso attraverso i segnali comportamentali. L'identificazione di segnali affidabili che ne permettano il riconoscimento può avere implicazioni pratiche considerevoli. Gli psicologi forensi, le giurie e i giudici potrebbero beneficiarne".

Bibliografia:
L. Brinke, S. MacDonald, S. Porter, B. O'Connor. 2011. Crocodile Tears: Facial, Verbal and Body Language Behaviours Associated with Genuine and Fabricated Remorse. Law and Human Behavior.
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