Il pensiero magico può aiutare chi è a dieta

alimentazione - 19/06/11

Il pensiero magico, sminuito da molti professionisti della salute mentale come inutile e controproducente, può invece aiutare le persone alle prese con situazioni stressanti, come ad esempio una dieta dimagrante.

Si legge nello studio pubblicato sulla rivista Journal of Consumer Research: "Il pensiero magico si ha quando qualcuno invoca forze soprannaturali o mistiche per cercare di capire, predire o addirittura influenzare gli eventi, nel tentativo di superare lo stress derivante da una situazione. La perdita di peso è stressante per vari motivi. Essere sovrappeso comporta conseguenze negative per la salute e anche a causa del considerevole stigma sociale. Dalle persone ci si aspetta che riescano a conformarsi a ideali di magrezza troppo elevati, mentre sono allo stesso tempo invogliate a indulgere in porzioni abbondanti di cibo industriale altamente calorico."

Per venire a patti con pressioni e aspettative così contraddittorie, i consumatori utilizzano in vario modo il pensiero magico. Si raffigurano la perdita di peso come un processo oscuro, influenzato da forze misteriose che cospirano contro di loro, oppure pensano che il cibo li seduca malignamente. Pensano che le "buone intenzioni" verranno ricompensate senza conseguenza negative, ad esempio abbuffandosi di patatine fritte confezionate dopo aver mangiato zuppa di cavoli tutto il giorno. Ricorrono a soluzione magiche come diete alla moda, maniacali e inefficaci. Infine, tentano d'ingannare la bilancia vestendo abiti leggeri o facendo esercizio prima di pesarsi.

Questi pensatori magici non sono disinformati, sottolineano gli autori: "Invocando e negoziando con delle forze mistiche, queste persone si sforzano attivamente di creare incertezza e ambiguità come modo di generare sensazioni di speranza e possibilità all'interno di uno spazio culturale dove altrimenti ne avrebbero ben poca possibilità."

Aggiungono: "I programmi diretti a correggere le fallacie presenti nel pensiero del consumatore e a spingerlo verso un maggior autocontrollo, potrebbero avere un valore limitato. Infatti, questi approcci eliminano delle strategie che hanno un ruolo positivo per la persona (creano speranza) senza però intaccare la fonte dello stress: l'aspettativa di essere magri in una cultura che invoglia al consumo in una moltitudine di modi insalubri."

Bibliografia:

Y. St. James, J. M. Handelman, S. F. Taylor. 2011. Magical Thinking and Consumer Coping. Journal of Consumer Research.
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