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Come prepararsi per un colloquio di lavoro in 10 mosse 4/4

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Come prepararsi per un colloquio di lavoro in 10 mosse 4/4

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lavoro - 16/02/22

Ultima puntata della videoserie in quattro puntate su come prepararti per un colloquio di lavoro. Parliamo delle domande da fare agli intervistatori, di come prepararti al giorno dell'intervista e di cosa fare dopo il colloquio.



N. 8 - Preparati delle domande da fare agli intervistatori


Il fatto che tu sia arrivato all'intervista, quindi alla terza fase del processo di selezione, dimostra che ti stanno considerando un candidato di prim'ordine. Altrimenti saresti stato già escluso o dai test o dal curriculum.

Perciò non sprecare l'opportunità che ti è stata concessa.

Il datore di lavoro è contento quando un candidato pone domande, specie se intelligenti. Perché è un segno tangibile che sei davvero interessato a quella posizione.

Quindi prenditi un po' di tempo e preparatene alcune in anticipo, per quando sarà il tuo turno, cioè verso la fine dell'intervista di selezione.

Alcuni esempi di domande da fare:

"Essere intervistato da voi è stata una bella esperienza. Quali saranno i prossimi passi?"

"Com'è una tipica giornata di lavoro qui da voi?"

"Che possibilità di avanzamento e sviluppo potrei avere, lavorando qui?"

"Quali sono i motivi per cui a voi piace lavorare qui?"

Sempre valido il vecchio ammonimento di non tirare fuori l'argomento "ferie" in un colloquio di lavoro, se sei il candidato.

E dal punto di vista dell'azienda, cosa c'è dopo l'intervista della selezione?

Dalla fase delle interviste emergerà una rosa di candidati, di solito tre, ritenuti i migliori in base a vari punteggi, e solamente questi saranno convocati e presentati alla direzione, che farà la scelta finale.

N. 9 - Il giorno dell'intervista: abiti, presentazione, comunicazione


Tragitto: cerca di recarti qualche giorno prima alla sede dove dovrai tenere l'intervista, per capire bene dov'è il luogo, il percorso, quali le possibilità di parcheggio e i tempi per arrivarci. Pianifica.

Parti in anticipo e lasciati un margine sufficiente per i possibili ritardi durante il viaggio. Può sembrare scontato, però chiediti lo stesso: "Se arrivo a un colloquio di lavoro in ritardo, le mie chance di ottenere il posto aumenteranno o diminuiranno?"

Arriva con un anticipo tale che sia tu a dover aspettare che ti chiamino. Non il contrario.

E se proprio dovesse accadere l'imprevisto, strada facendo, chiama l'azienda prima dell'orario stabilito per l'intervista, per avvertire che stai arrivando in ritardo a causa di un imprevisto. In questo caso sarai perdonato.

Ma il presupposto è che tu abbia salvato in precedenza il numero di contatto nel tuo telefono, ovviamente.

Vestiti: prepara la sera prima i vestiti che dovrai metterti, con cura, senza lasciare nulla al caso.

Scegli vestiti sobri, adatti alla mansione per la quale ti stai presentando. Se sei un dirigente meglio non andare in jeans e scarpe da tennis. Se sei un magazziniere non andare in completo con giacca, cravatta, camicia con i gemelli, scarpe firmate e Rolex al polso.

Cerca di usare la misura e il buon senso. Se sei una donna, specie se attraente, non sfruttare la tua avvenenza per provare a ottenere il posto. Se ti presenti per una posizione artistica o di spettacolo è un altro discorso, ma anche così cerca di non eccedere. L'equilibrio fa miracoli, anche nel vestirsi.

Anche la tua pettinatura dovrebbe essere sobria e neutra. Evita i colori tipo blu, verde o fucsia, a meno che, di nuovo, non si tratti di lavori creativi o artistici.

Riguardo ai profumi è meglio evitarli, per un semplice motivo: non tutti i profumi sono graditi da tutti. Quindi non vorrai che, guarda caso, il tuo intervistatore sia allergico al tuo Chanel N. 5, che pure indossi con orgoglio.

Comunicazione:
Alcuni studiosi sostengono che l'esito di un colloquio di assunzione sarebbe deciso nei primi cinque minuti. Dopo cinque minuti, cioè, l'intervistatore avrebbe già deciso se vuole assumerti o meno e da lì in poi non farà altro che cercare conferme alla decisione già presa.

Se questo ti sembra ingiusto, allora considera che altri studiosi, secondo me più attendibili, sostengono che l'esito del colloquio sarebbe deciso nei primi 10 secondi di conoscenza, in qualunque situazione, non solo di lavoro. Nei primi 10 secondi che incontri uno sconosciuto qualsiasi, che te ne renda conto o meno hai deciso se ti piace o no.

Quindi dovresti cercare di fare tutto il possibile per non sprecare quei primi, preziosi, 10 secondi.

La stretta di mano più indicata, supponendo di essere già usciti dalla follia demenziale di salutarsi con il gomito, dev'essere di media forza, quindi non troppo blanda e nemmeno troppo forte. L'unica accortezza è di farla durare mezzo secondo di troppo, cioè mezzo secondo in più quando senti che l'altro sta ormai mollando la presa.

Evita come la peste la stretta di mano in punta di dita, quella dove sembra che tu abbia paura, che è molto peggio di quella piena, ma debole.

Il portamento deve essere eretto, il viso moderatamente sorridente, senza aria di sfida, ma nemmeno di soggezione. Sei un essere umano che sta incontrando altri esseri umani, in modo assolutamente paritario.

Lo sguardo dev'essere presente, guarda negli occhi l'interlocutore senza però fissarlo di continuo. Sposta ogni tanto lo sguardo per non farlo sentire perforato. Se sei un uomo e l'intervistatore è una donna, cerca di non far cadere gli occhi nella scollatura.

Evita anche, per carità, di guardargli sopra la testa, come se in un gioco di specchi il viso dell'altro fosse mezzo metro sopra di lui.

Quando ascolti, mostra che stai prestando attenzione, annuendo ogni tanto con il capo e guardando l'interlocutore, di nuovo, senza fissarlo in modo inquietante.

Parla in tono tranquillo, a velocità normale, facendo delle piccole pause fra un periodo e l'altro, per lasciare all'altro il tempo di capire cos'hai appena detto.

Cerca di mantenere dentro di te un tono leggermente esuberante ed entusiasta, questo trasparirà mentre comunichi.

N. 10 - Dopo il colloquio


Alla fine del colloquio, se senti che quel posto ti piacerebbe davvero, dillo agli intervistatori:

"Volevo dirvi che terrei davvero tanto ad avere questo lavoro! Sarei emozionato sapendo di essere stato assunto, sono convinto che mi piacerebbe lavorare qui."

Questo perché, se tu dovessi arrivare a pari merito con lo stesso punteggio di un altro candidato, a chi pensi che gli intervistatori darebbero la precedenza? A te che hai manifestato interesse o all'altro che si alza, saluta e se ne va?

Il giorno successivo, se vuoi, puoi inviare un'email di ringraziamento al tuo contatto, esprimendo soddisfazione per aver avuto l'opportunità di essere intervistato e restando a disposizione, ma senza fare domande ansiose, del tipo: "Quando saprò se sono stato assunto?"

Tuttavia, se dopo due settimane non avrai avuto notizie, potrai scrivere di nuovo chiedendo di poter sapere com'è andata l'intervista.

In ogni caso, anche se non dovessi essere assunto, non mollare. Perché trovare un lavoro è come trovare un partner. È una questione statistica, un gioco di numeri. Più volte ti rendi disponibile, più ti renderai probabile trovare quello che stai cercando._


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