Il problem solving in azienda


L'intervento di problem solving può essere applicato tanto alla soluzione dei problemi personali quanto quelli organizzativi. Se sei una di quelle figure definibili come agenti del cambiamento nel contesto aziendale e organizzativo, anche tu puoi apprenderlo e utilizzarlo, che tu sia un consulente, formatore, didatta, imprenditore, manager o responsabile delle risorse umane.

Il problem solving strategico ti dà la possibilità di potenziare le tue competenze comunicative, decisionali, di mediazione e risoluzione delle situazioni conflittuali.

Problem solving

Problem solving e cambiamento


Uno dei punti chiave del pensare strategicamente consiste nell'anteporre il sentire al capire. È un'antica illusione quella secondo cui "se prima capisco da dove viene, allora potrò cambiarlo". Ogni giorno ti trovi sotto gli occhi esempi che la smentiscono, ma è difficile resistere alla tentazione - di stampo ossessivo - che le informazioni, da sole, risolvano ogni cosa.

Forse avrai provato anche tu la frustrazione di voler cambiare qualcosa in azienda e non riuscire a farlo. Hai capito che così com'è la situazione non va. Vorresti agire, ma senti di essere troppo coinvolto per riuscirci. Questo è un esempio classico di differenza fra sentire e capire.

Ma questo significa che non devi pensare prima di agire?

No, significa non cadere nella trappola illusoria che più rifletti, più capisci e più risolvi.

La riflessione, quando funziona e ti fa capire in breve tempo cosa fare o non fare, va benissimo. È quando non funziona, che si trasforma in tentata soluzione e quindi in fattore aggravante. A quel punto stai solo girando in tondo sul problema, senza spostarti verso l'obiettivo.

Per uscire dall'impasse è opportuno innanzitutto spostare la percezione delle cose. In tal modo cambi la reazione emotiva, di conseguenza cambi la reazione comportamentale e come effetto finale cambi la cognizione, cioè quello che pensi. Quindi, agire per poi capire, invece del contrario.

Come puoi spostare la tua attenzione in modo più funzionale?

In una parola: semplificando.

Modelli di riferimento


Il problem solving strategico può essere definito come l'arte di risolvere complicati problemi personali, interpersonali e delle organizzazioni mediante l'utilizzo di tattiche e tecniche che offrono la massima efficacia ed efficienza. L'obiettivo è ottenere il massimo risultato con il minimo dispendio di risorse.

Questo tipo d'intervento si basa sul pensiero strategico, che si differenzia dalle logiche tradizionali per la caratteristica di agire in base a obiettivi prefissati e alle specifiche caratteristiche del problema in oggetto, piuttosto che sulla base di teorie forti.

Agire in modo strategico significa strutturare l'esecuzione di qualsiasi attività orientata a raggiungere un obiettivo identificando il problema chiave da cui dipende la soluzione di tutti gli altri. Il pensiero strategico non si fonda su un esame minuzioso di ogni alternativa, di tutte le opinioni, di tutte le possibilità. Al contrario elimina, semplifica. Scarta le idee troppo complicate e si concentra nella ricerca di una soluzione chiara, facile ed elementare.

I fondamenti del pensiero strategico risalgono agli studi sulla comunicazione di G. Bateson, agli sviluppi costruttivisti della teoria cibernetica di H. von Foerster e E. von Glasersfeld, agli studi sul linguaggio persuasivo di Milton Erickson e ai principi teorico-applicativi della comunicazione approfonditi dal Mental Research Institute di Palo Alto (P. Watzlawick, J. Weakland, R. Fisch, D. Jackson, G. Nardone). Risalendo ancor più nel passato, il pensiero strategico deriva dalle antiche arti della guerra, della retorica e della persuasione.

Tale modello ti consente, come problem solver, di avere a tua disposizione un insieme di tattiche e strumenti estremamente flessibili e adattabili alle differenti situazioni e ai diversi contesti operativi. L'utilizzo di una comunicazione strategica nella sua duplice possibilità - sia di spiegazione che persuasiva - è uno strumento di importanza fondamentale nell'intervento diretto, indiretto, di supervisione o formazione._

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