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Perché mi rendo disponibile, ma nessuno se ne accorge?

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Perché mi rendo disponibile, ma nessuno se ne accorge?

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relazioni - 20/07/22

Vai a una festa o a un ritrovo per conoscere persone e ti comporti in modo aperto e disponibile. Metti su un leggero sorriso, gironzoli intorno con il bicchiere in mano.

Eppure sembra che nessuno se ne accorga. Come mai?



Esiste un termine, signal amplification bias, traducibile con "illusione di amplificazione del segnale", che spiega come mai le persone, quando hanno paura di essere rifiutate, cadono nell'illusione che i segnali che stanno emettendo per indicare disponibilità verso gli altri siano più forti e chiari di come in realtà vengono percepiti.

Esempio pratico della vita di tutti i giorni: cammini per strada e vedi venire verso di te una persona interessante, che ti piacerebbe conoscere.

Allora ti fai venire in mente tutti i video e tutorial che hai visto su YouTube, che suggeriscono di sorridere agli estranei attraenti. Accenni un sorriso quando le passi accanto, ma lei ti guarda, senza sorridere a sua volta. E tira dritto.

Che cosa è successo?

È successo che anche se tu hai creduto di sorriderle, in realtà lei - e chiunque altro si fosse trovato là a osservare la scena - non ha visto nessun sorriso.

In altre parole hai dato per scontato di aver sorriso in modo evidente, mentre nella realtà non lo era affatto.

Questo accade, spiegano i ricercatori, per via della paura del rifiuto. La paura del rifiuto ti fa credere, erroneamente, che l'altro terrà conto della tua inibizione e sarà sufficientemente sensibile per cogliere i tuoi timidi segnali di apertura.

Il problema è che siccome hai paura di essere rifiutato, se emettessi dei segnali sufficientemente evidenti, ad esempio sorridendo davvero, potrebbe andarti bene: l'altro potrebbe sorriderti a sua volta. Ma potrebbe anche andarti male, cioè l'altro, pur notando il tuo sorriso, non lo ricambia.

E questo la tua pelle troppo sottile non è disposta a sopportarlo. Il rifiuto ti fa troppo male.

Disponibilità: la chiave di tutto


Qual è il tratto più importante che rende le persone attraenti? Il senso dell'umorismo? Il sedere? La forma fisica? Gli occhi?

Certo, tutte cose fondamentali. Tuttavia, sempre attraverso la ricerca, si è visto che la cosa più importante che ti rende attraente agli occhi degli altri è mostrare disponibilità. La fiducia in te stesso è utilissima, ma mostrare disponibilità è di gran lunga più importante.

Disponibilità può essere intesa sul piano fisico, su quello emotivo e intellettuale.

Se stai cercando un partner d'affari, probabilmente l'altro vorrà vedere in te una disponibilità di tipo intellettuale oltre che economica.

Se stai cercando un'amicizia, l'altro si chiederà quanto sarai disposto ad aprirti, emotivamente.

Se stai cercando una fidanzata o un fidanzato, vorranno probabilmente sapere quanto sarai disponibile su tutti e tre i piani, fisico, emotivo e intellettuale.

Ma se hai paura del rifiuto, non è sufficiente che tu creda di essere disponibile. Dovrai fare qualche sforzo in più.

Se vai a una festa o in un locale, non basta che tu ci sia, che ti faccia vedere. Dovrai assicurarti che i segnali che invii arrivino forti e chiari. Non in modo sfacciato, ma nemmeno impercettibili.

Se parli sottovoce e ti mangi le parole, gli altri non capiscono cosa dici. È la stessa cosa. Bisogna che tu renda chiaramente manifesta la tua intenzione.

Perciò, al prossimo evento a cui andrai, potrai dire chiaro e tondo, presentandoti: "Ciao, sono venuto perché avevo voglia di conoscere persone interessanti".

Segnali non verbali di disponibilità


1) Mostrati fisicamente disponibile. Non coprirti, non tenere niente davanti a te, come il braccio, la borsa, il bicchiere. Niente mani in tasca.

Piuttosto, muovile, quelle mani! In un altro video abbiamo detto come le mani amplificano l'espressività e richiamano l'attenzione. Le persone amano vedere mani che si muovono in modo armonico e suggestivo.

2) Se siete in piedi, mantieniti di fronte alla persona alla quale sei interessato. Non di sbieco, ma di fronte. Quando sei di fronte a qualcuno, le punte dei piedi, il torace e la tua faccia sono dirette verso l'altro e questo mostra interesse e disponibilità.

Anche sporgersi leggermente verso l'altro denota interesse.

3) Sullo sguardo abbiamo già detto in altri video. Da ricordare è che guardare qualcuno negli occhi genera interesse reciproco, in situazioni ovviamente dove guardarsi non può essere scambiato per ostilità.

Non guardare però in modo fisso. Ogni tanto sposta lo sguardo, per non apparire inquietante.

Per inciso, questo è anche il motivo per cui, passando per una zona pericolosa della città, non dovresti fissare le persone che incontri. Ma nemmeno ignorarle. La cosa migliore è guardarle in modo neutro per un secondo, non di più. Poi distogliere lo sguardo e proseguire, per riconoscerne la presenza senza generare ostilità.

4) Sorridi! Non troppo spesso, perché chi sorride troppo spesso è considerato un individuo di status inferiore, mentre le persone prestigiose e di peso tendono a sorridere di meno.

Come la Regina Elisabetta: la guardi e non capisci mai se sta sorridendo o no. E in questo sta il suo fascino, perché lei se lo può permettere.

Usa piuttosto il sorriso come forma di ricompensa: quando l'altro dice una cosa intelligente o acuta, quando ti dice come si chiama, quando ti fa un complimento, allora sorridi. Altrimenti non strafare.

5) Fai movimenti lenti, precisi e misurati, piuttosto che ampi e affrettati. Parla lentamente, senza correre. Gesticola di preferenza con una sola mano, anziché entrambe.

6) Contatto fisico. Essere toccati aumenta la frequenza del battito cardiaco e fa rilasciare dopamina al cervello. Quando queste due cose accadono contemporaneamente - il cuore che accelera e la dopamina - interpretiamo il momento come entusiasmante e positivo.

Pertanto, se tocchi qualcuno in modo apparentemente casuale, per un secondo, in una zona anche non intima, ad esempio sull'avambraccio, e se quella persona ha già un interesse minimale verso di te, l'interesse aumenterà.

Attenzione a non confondere le zone più intime con quelle che lo sono meno. Ad esempio, potresti pensare che le mani siano una zona meno intima dell'avambraccio, perché sono più distanti dal corpo rispetto all'avambraccio. Ma sbaglieresti, perché le mani, come abbiamo visto in un altro video, sono una delle aree del corpo più rappresentate sulla corteccia cerebrale.

Prendere le mani a qualcuno non è molto diverso dall'abbracciarlo.

Per non sbagliare, tieni sempre presente l'homunculus._


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