Un fenomeno che vediamo spesso accadere nelle coppie: la trappola dell'investitore.
Probabilmente conoscerai anche tu questa situazione: inizi a frequentare qualcuno e tutto sembra andare per il meglio. Ti senti felice e soddisfatto della tua relazione.
Ma poi, a un certo punto, le cose iniziano a cambiare.
Forse perché ti rendi conto che la compatibilità non è così buona come credevi, oppure perché sorgono altri problemi che tardano a essere risolti.
E a quel punto una domanda che inevitabilmente sorge è: restare o andarsene?
Già, ma se resti, perché decidi di restare?
Spoiler: perché senti di aver investito troppo tempo e troppe energie nella relazione.
Hai come un bisogno di rivincita, di dover recuperare l'investimento che hai fatto, quasi di essere obbligato a "fare in modo che funzioni".
Perciò, invece di mollare, decidi di continuare a lottare, anche quando in fondo sai che non c'è speranza.
Intendiamoci: mantenere una relazione di lungo termine costa sempre fatica.
E una delle cose più difficili della vita, una delle abilità più importanti da conquistare è capire quando è più conveniente fermarsi e quando invece è necessario perseverare. Non solo in amore, ma in ogni attività dall'esito incerto.
Questa situazione è analoga quella degli investitori che comprano azioni. Immagina di comprare un titolo a 100 euro. Tutto sembra andare bene, il titolo sale di valore e sei contento.
Poi, a un certo punto, il titolo inizia a scendere. Potresti essere tentato di vendere, ma poi ti dici: "Se l'ho comprato a 100 euro, adesso che è a 90 farò un affare ancora migliore".
E così ne compri ancora, cioè rilanci.
Decidi di sperare che il valore torni a salire. Però il titolo continua a scendere... e così ti ritrovi di nuovo a pensare: "Se l'ho comprata a 90 euro, posso comprarne ancora, adesso che vale 70. E poi ci ho investito tanto tempo e soldi, mi dispiacerebbe buttare via tutto".
E così resti legato a vita a un investimento perdente.
Proprio come in una relazione che non sta più funzionando.
E una delle molteplici forme in cui si manifesta il fenomeno della dissonanza cognitiva: quando qualcosa non ci piace, abbiamo due alternative: o cambiamo i fatti, o cambiamo il nostro atteggiamento su quei fatti. Come la volpe e l'uva.
Certo, può essere difficile mollare qualcosa in cui si è investito tanto tempo e tante energie. Ma a volte è necessario fare un passo indietro e guardare la situazione con obiettività.
Chiedi a te stesso: "Questa relazione mi rende felice? Sono più le cose che mi dà o quelle che mi toglie? Mi fa sentire amato e rispettato? O mi fa solo soffrire e mi rende infelice?"
Se le risposte non sono incoraggianti come vorresti, forse è il momento di prendere una decisione difficile, ma importante. Non devi sentirti in colpa per aver investito tempo ed energie in una relazione che non funziona. Invece, puoi decidere di imparare dall'esperienza e cercare qualcosa di più adatto a te.
Ricorda che la tua felicità e il tuo benessere sono importanti. Se una relazione non ti fa sentire bene, non devi sentirti responsabile per aver investito tempo e sacrificio in una relazione.
Prenditi cura di te stesso e cerca ciò che ti rende felice. Anche perché se non sei felice tu è difficile che l'altro possa esserlo._
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