Una confusione che, purtroppo, può capitare anche ai clinici: quella fra psicosi e ossessioni.
Se stai affrontando ossessioni potresti esserti chiesto: "Ma sono pazzo? E se fossi psicotico?". È una paura comune nei pazienti ansiosi e ossessivi, e questa confusione non solo è frequente, è anche importante da chiarire.
Disturbi ossessivi: il nemico persistente
Partiamo dai disturbi ossessivi. Se hai questo tipo di problema, probabilmente ti trovi intrappolato in pensieri e dubbi ripetitivi e angoscianti. Questi pensieri sembrano venire fuori dal nulla e ti spingono a cercare rassicurazioni, conferme o a mettere in atto rituali per tranquillizzarti.
Ad esempio, potresti temere di essere una persona cattiva, di aver fatto qualcosa di sbagliato senza ricordarlo, o – come nel caso che vedremo – di perdere la testa.
La caratteristica chiave del disturbo ossessivo è tuttavia l'insight, ovvero la consapevolezza che questi pensieri non sono reali, anche se ti spaventano tantissimo. Ad esempio, se temi di sentire le voci, sai che è una paura, non una realtà. E questa consapevolezza, per quanto spiacevole, è una differenza cruciale rispetto alla psicosi.
Cosa sono le psicosi?
La psicosi è una condizione molto diversa. Quando si parla di psicosi, ci si riferisce a una compromissione dell'esame di realtà. In parole semplici, chi soffre di psicosi ha difficoltà a distinguere tra ciò che è comunemente accettato come reale e ciò che non lo è. Potrebbe sentire voci, avere deliri, credere fermamente in qualcosa che non ha basi reali, o sperimentare allucinazioni visive.
Ad esempio, una persona con schizofrenia potrebbe essere convinta che qualcuno la stia spiando attraverso il telefono, senza metterlo in discussione. Oppure sentire voci uscire dalle prese di corrente.
Al contrario, un paziente ossessivo che ha paura di diventare pazzo o di sentire voci è terrorizzato da questa possibilità, ma conserva sempre una consapevolezza: "E se accadesse?".
La sottile linea tra ossessioni e psicosi
E qui nasce il problema: le ossessioni gravi possono sembrare molto simili ai sintomi psicotici. Un esempio concreto. Un paziente con disturbi ossessivi potrebbe avere il pensiero intrusivo: "E se iniziassi a sentire voci? E se stessi diventando schizofrenico?". Questo pensiero diventa così ingombrante da farlo cominciare a monitorare continuamente il suo stato mentale, cercando di controllare, cioè verificare, che non stia accadendo davvero.
Un clinico poco esperto potrebbe scambiare questa paura per un delirio, confondendo quindi un disturbo ossessivo con una psicosi. Ma la differenza è cruciale: il paziente ossessivo è consapevole che il suo pensiero è irrazionale, anche se non riesce a liberarsene. La persona con psicosi, invece, crede fermamente nella sua realtà alterata.
Perché questa confusione è rischiosa?
Confondere un disturbo ossessivo con una psicosi può portare a conseguenze negative. Innanzitutto, una diagnosi errata potrebbe portare a un trattamento inadeguato. Ad esempio, un paziente ossessivo potrebbe ricevere farmaci antipsicotici, che non sono il trattamento di prima linea per il disturbo ossessivo e potrebbero avere effetti collaterali inutili.
In secondo luogo, potresti sentirti ancora più spaventato dalla diagnosi di psicosi, alimentando ulteriormente le tue ossessioni e peggiorando il problema. È un circolo vizioso che può essere evitato con una diagnosi precisa e una terapia appropriata.
Come riconoscere la differenza?
Se ti ritrovi a vivere pensieri ossessivi e ti chiedi se stai diventando psicotico, ci sono alcune cose da tenere a mente:
L'insight: Se riesci a renderti conto che il tuo pensiero è irrazionale o esagerato, è molto probabile che si tratti di ossessioni e non di psicosi.
La paura stessa: Nei disturbi ossessivi c'è una paura costante di perdere il controllo. Nella psicosi, la perdita di controllo è già avvenuta e la persona non ne è consapevole.
Il contenuto dei pensieri: I pensieri ossessivi sono intrusivi e non desiderati. I deliri psicotici, invece, sono vissuti come realtà assoluta.
Cosa fare se ti riconosci in questa situazione?
Se pensi di avere ossessioni o temi di essere psicotico, la cosa più importante è parlarne con un professionista esperto. Un terapeuta qualificato può aiutarti a distinguere tra i due casi e proporti il trattamento più adatto. La buona notizia è che i disturbi ossessivi rispondono molto bene a terapie come quella comportamentale o la breve strategica.
Non lasciare che la paura ti isoli. Chiedere aiuto è un segno di forza e non di debolezza.
Detto tutto questo, occorre aggiungere che nei disturbi ossessivi gravi la linea di demarcazione fra ossessione e psicosi può assottigliarsi notevolmente. Un paziente può avere talmente paura di essere pazzo - e quindi un ridotto insight, cioè una ridotta consapevolezza - da avvicinarsi davvero a una psicosi. E questo rende ancora più difficile distinguere fra le due. Addirittura, in alcuni casi si può avere comorbidità, cioè la presenza contemporanea di ossessioni e psicosi o deliri.
Conclusione
In sintesi, anche se i disturbi ossessivi possono essere scambiati per psicosi, la differenza fondamentale sta nella consapevolezza. Le ossessioni possono essere spaventose, ma non significano che tu stia perdendo il contatto con la realtà. Con il giusto supporto, puoi imparare a gestire i tuoi pensieri e ritrovare la serenità.
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