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Voglio una relazione impossibile, ma senza soffrire

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Voglio una relazione impossibile, ma senza soffrire

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relazioni - 26/01/25

Ti sei mai detto qualcosa tipo: "Voglio stare con questa persona, anche se è instabile, insicura o che proprio non mi vuole… però non voglio soffrire"?

Che sarebbe come dire: "Voglio salire sulle montagne russe, però senza sentire scossoni."

Impossibile. Oggi voglio spiegarti perché questa aspettativa ti fa soffrire e cosa puoi fare per liberartene.



Quando il cuore vuole l'impossibile


Innanzitutto di tutto, rifletti su questo: desiderare qualcosa o qualcuno non è il problema. Il problema nasce quando quello che desideri non è realistico o è legato a dinamiche che ti fanno male.

Tu magari vuoi stare con una persona che:

PuntoNon sa cosa vuole.
PuntoTi tratta come un'opzione.
PuntoOppure ti dice chiaramente che non ti vuole.

Eppure continui a sperare. Ti dici: "Forse cambierà" o "Posso dimostrargli quanto valgo", o peggio ancora: "Io avrò amore per entrambi". Nel frattempo, ogni rifiuto, ogni segnale di ambiguità - il famoso tira e molla -  ti fa male. È come cercare di accendere una candela sotto la pioggia: più insisti, più aumentano rabbia e frustrazione.

La trappola dell'evitamento della sofferenza


Il problema è che vuoi qualcosa di difficile, o addirittura impossibile, ma non sei disposto ad accettarne il prezzo emotivo. Vuoi stare con qualcuno che non ti dà sicurezza, ma non vuoi sentirti ferito. È un meccanismo purtroppo diffuso: cerchi di evitare la sofferenza, e così finisci per sentirne ancora di più.

E sappiamo che quando eviti di confrontarti con ciò che ti disturba, di solito finisci per amplificarlo. Ogni volta che accetti di restare in questa situazione ambigua, stai inconsapevolmente alimentando la tua sofferenza.

La madre di tutte le illusioni: "Io ti cambierò"


Un'altra trappola comune è pensare di poter cambiare l'altra persona. Ti convinci che, con abbastanza amore, pazienza o sacrifici, l'altro diventerà proprio ciò che desideri.

Ma sei proprio sicuro di poter controllare i comportamenti e i sentimenti di un'altra persona?

La verità è che no, non puoi. L'unica cosa che puoi controllare è il tuo comportamento e il tuo modo di reagire.

Accettare la realtà: la chiave per uscire dalla spirale


Accettare che una persona non sia adatta a te può sembrare insopportabile, ma è il primo passo per smettere di soffrire inutilmente.

Adattarsi non significa arrendersi o rinunciare ai tuoi sogni. Significa riconoscere che questa situazione, così com'è, non ti sta facendo bene. Ti permette di recuperare energie per concentrarti su te stesso e su relazioni più sane.

Come uscire dal circolo vizioso


Se ti ritrovi nella situazione che sto descrivendo, ecco alcune strategie pratiche che puoi iniziare ad applicare da subito:

Smetti di inseguire: se continui a cercare la persona, sperare che ti invii messaggi o alimentare la tua fantasia su di lei, stai solo prolungando il dolore. Prendi una pausa e osserva cosa succede. Fai un passo indietro.

Domandati cosa vuoi davvero: non quello che vuoi da questa persona, ma cosa vuoi per la tua vita e la tua felicità. Meriti una relazione basata sulla reciprocità, non sull'inseguire qualcuno non ti vuole.

Se si è in due a spingere un carretto, bisogna essere in due a lavorare. Non che uno solo dei due spinge e l'altro fa finta.

Prova la tecnica dell'assenza forzata: evita ogni contatto con questa persona per un periodo di tempo (ad esempio due settimane). Questo ti aiuterà a ridurre la dipendenza emotiva e a vedere la situazione più chiaramente. Ti farà male, ma è terapeutico.

Chiarisciti cosa è meglio per te: invece di concentrarti su ciò che non hai, fai una lista delle cose che desideri da una relazione sana e chiediti se questa situazione può offrirtele davvero.

Conclusione


Vivere con l'idea di poter avere una relazione senza accettarne i rischi e le emozioni è un'illusione. Ma non devi restare intrappolato in questa dinamica.

Puoi scegliere di stare bene e di concentrarti su relazioni che ti valorizzino davvero. Sta a te decidere di scendere dalle montagne russe e iniziare a camminare su un terreno più stabile.

Del resto lo diceva anche Freud: le persone a volte vanno in terapia non per guarire dalle loro nevrosi, ma per imparare a conviverci senza soffrirne.

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