Mobbing sul lavoro: se l'ambiente diventa una prigione psicologica

stress e traumi - 13/07/25

Il luogo di lavoro dovrebbe essere un ambiente di crescita, collaborazione e realizzazione. Ma per alcuni, si trasforma in un campo di battaglia, un'arena dove la dignità e la salute psicologica vengono sistematicamente attaccate. Sentirti costantemente isolato, denigrato, ostacolato o sottoposto a pressioni psicologiche insostenibili da parte di superiori o colleghi, sono segni che potresti essere vittima di mobbing, cioè una forma di violenza psicologica ripetuta e prolungata, un vero e proprio assedio emotivo che mira a emarginare, umiliare o addirittura espellere la persona dall'ambiente lavorativo.


Il mobbing è un fenomeno complesso e distruttivo, caratterizzato da una serie di comportamenti ostili e vessatori, sistematici e prolungati nel tempo, diretti contro un individuo nel contesto lavorativo. L'obiettivo, esplicito o implicito, è quello di danneggiare la reputazione della vittima, isolarla, minarne la salute psicofisica e, in ultima analisi, spingerla alle dimissioni o al licenziamento.

Sintomi del mobbing

I segnali del mobbing possono manifestarsi in diverse forme, spesso combinate tra loro:

	Attacchi alla reputazione: diffusione di pettegolezzi, calunnie, critiche infondate sul lavoro o sulla persona.
	Isolamento sociale: esclusione da riunioni, conversazioni, eventi sociali, mancato passaggio di informazioni cruciali.
	Demansionamento o iper-qualificazione: assegnazione di compiti inferiori o superiori alle proprie competenze, senza adeguato supporto.
	Ostacoli professionali: impedire l'accesso a corsi di formazione, negare strumenti di lavoro, sabotare progetti.
	Aggressioni verbali: urla, insulti, minacce, rimproveri ingiustificati e pubblici, prese in giro pesanti.
	Controllo eccessivo: sorveglianza assillante, richiesta di report dettagliati e inutili.
	Minacce alla salute: creazione di condizioni di stress tali da provocare malesseri fisici o psicologici.

Cause del mobbing

Le cause del mobbing sono spesso legate a dinamiche disfunzionali all'interno dell'organizzazione, a carenze gestionali o a tratti di personalità di chi lo mette in atto. Non è la vittima a essere "sbagliata", ma il contesto o l'aggressore.

Fattori che possono contribuire al mobbing includono:

	Carenze organizzative: scarsa chiarezza dei ruoli, gestione autoritaria, competizione interna esasperata.
	Personalità dell'aggressore: narcisismo, invidia, insicurezza, bisogno di controllo.
	Cultura aziendale tossica che tollera o addirittura incoraggia comportamenti vessatori.
	Cambiamenti aziendali: riorganizzazioni, fusioni, che possono creare incertezza e favorire conflitti.
	Isolamento della vittima: mancanza di supporto da parte di colleghi o superiori.

Come affrontare e difendersi dal mobbing

Uscire dalla spirale del mobbing può essere un percorso arduo, ma necessario per ripristinare la propria salute e dignità.

Il metodo strategico ti aiuta a valutare come stai reagendo al mobbing e ti consiglia cosa fare per interrompere i circoli viziosi che alimentano la spiacevole situazione.

Imparerai così a:

	Gestire l'ansia, la rabbia e la depressione causate dal mobbing.
	Ricostruire l'autostima e il senso di valore personale.
	Sviluppare strategie di comunicazione assertiva per difenderti.
	Identificare e interrompere i meccanismi che ti rendono vulnerabile.
	Rielaborare il trauma e le sue conseguenze emotive.
	Prendere decisioni consapevoli sul tuo futuro professionale.

Psicologo specializzato in mobbing a Firenze

Le intenzioni di qualcun altro o il loro giudizio su di te non devono per forza definire la tua vita e il tuo valore. Puoi liberarti da questa violenza psicologica e costruire un futuro professionale e personale più sano. Ciò richiede coraggio, ma attraverso un supporto professionale adeguato puoi iniziare a ricostruire la tua serenità e la tua dignità.

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